Bella raga!
Oggi voglio parlarvi della capoeira.
Pur essendo uno sport che non conosco,
vorrei capire di più insieme a voi la storia di questa
disciplina!
La capoeira è un'arte marziale
brasiliana di antiche origini africane.
Nei primi anni del 1600 si iniziò
a praticare quest’antichissima forma di lotta che prevede l’uso
di calci, pugni e testate.
A partire dal 1800 la lotta Capoeira fu
vietata ai popoli africani insieme ad altre forme culturali e di
aggregazione in quanto con la fine della schiavitù, fu
associata alle forme più comuni di delinquenza di strada.
Nel 1974, la Capoeira fu riconosciuta
ufficialmente come sport nazionale brasiliano e ben presto iniziò
a diffondersi anche in altri paesi. In Italia, la comparsa di questo
sport risale a qualche anno prima, cioè al 1957, quando Mestre
(maestro) Canea aprì la prima scuola Capoeira a Roma.
Da allora il suo sviluppo è
stato inarrestabile e nel tempo, la pratica si è evoluta e
sviluppata in diversi stili.
La particolarità della Capoeira
è che nella maggior parte dei casi non c’è contatto
fisico tra i due lottatori-danzatori. I movimenti sono sincronizzati
ed acrobatici e richiedono per questo grande agilità, forza
fisica e coordinazione.
La Capoeira Regional si è
sviluppata a partire dal 1930. Gli allievi ammessi presso la
struttura dovevano soddisfare dei requisiti ben precisi: avevano
libero accesso i lavoratori neri e di bassa estrazione sociale e gli
studenti prevalentemente bianchi.
La Capoeira Angola non prevedeva nessun
tipo di graduazione per riconoscere i diversi livelli di abilità
degli allievi. L’unica distinzione veniva fatta per il Mestre.
Nell’accademia Regional, al contrario, ogni allievo aveva un
fazzoletto di colore diverso che identificava l’abilità e
l’esperienza nella lotta. Oggi, in diversi centri dove si insegna
lo stile Regional si utilizza il cordel o cordao, una corda di colore
diverso a seconda del grado di abilità dell’allievo,
l’equivalente della cintura colorata usata nel karate o in altre
arti marziali. I colori però differiscono da scuola a scuola e
per questo è pressoché impossibile giudicare un
praticante solo in base al colore della corda utilizzata.
L’assegnazione del cordao avviene durante una cerimonia di
iniziazione chiamata batizado (battesimo). La lotta o confronto
(jogo) si svolge solitamente in un cerchio di persone (roda) che si
stringono attorno ai due lottatori. Il ritmo è scandito a suon
di samba attraverso l’uso di percussioni e berimbau.
Oggi, la Capoeira rappresenta un
eccezionale mezzo di difesa e di attacco che permette di mantenersi
in ottima forma fisica grazie al gran lavoro muscolare e articolare
compiuto durante i movimenti. Tutte le sequenze risultano altamente
spettacolari ed efficaci sotto il profilo della flessibilità e
della coordinazione muscolo-scheletrica. La cosa che colpisce
maggiormente quando si assiste ad una esibizione di lotta Capoeira è
la rapidità e la potenza con la quale i lottatori riescono a
sferrare colpi attraverso le gambe: i calci sono talmente rapidi che
le gambe sembrano quasi separarsi dal corpo. Oltre alle gambe, viene
comunque utilizzato tutto il corpo attraverso pugni ed addirittura
testate.
È per questo che la Capoeira è
un ottimo mezzo per allenare praticamente tutto il corpo in tutte le
sue componenti: forza, elasticità, equilibrio, coordinazione e
potenza.
Durante le sequenze di lotta è
fondamentale mantenere un continuo controllo del baricentro per
tenere un buon equilibrio generale del corpo. Questo si ottiene
essenzialmente tenendo continuamente in tensione i muscoli di glutei,
addome, fianchi e bassa schiena.
Vediamo insieme come si svolge un
incontro di Capoeira
Il gruppo di persone si riunisce in
cerchio a formare la roda. Il gruppo musicale inizia ad esibirsi dopo
che il berimbau solista fornisce la battuta iniziale. A questo punto
il cantante solista inizia a cantare seguito, subito dopo, dagli
altri membri del gruppo che gli rispondono in coro. Una volta avviato
il ritmo musicale, i capoeiristi fanno il loro ingresso presentandosi
davanti al gruppo musicale in accosciata. Dopo alcuni minuti di
rispettosa quiete, il berimbau solista segna l’inizio del jogo. A
questo punto, i lottatori si baciano in segno di rispetto ed iniziano
la lotta, prima in maniera dolce e successivamente in maniera più
vigorosa, il tutto sotto lo stretto controllo ritmico del berimbau.
Durante il jogo, un eventuale arresto del ritmo si traduce in un
cambio di giocatori.
Allora voi che ne pensate?
Personalmente la ritengo una disciplina molto interessante!
Alla prossima
Marco
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