Ciao ragazzi!
Il giorno mercoledì 8
aprile la classe 3 della scuola popolare si è recata in gita in Toscana
la nostra prima tappa è stata Borgo Panigale alla fabbrica della Ducati a
Bologna.
Appena arrivati abbiamo incontrato la guida
che si chiamava Giulia la quale ci ha distribuito degli auricolari per farsi
sentire meglio.
Per prima cosa ci ha portato a visitare il
museo, disposto in sequenza cronologica a partire dal 1926, dove abbiamo scoperto che la Ducati
non ha subito fatto motori ma ha iniziato fabbricando macchine da
scrivere, radio portatili, rasoi. La guida di ha raccontato
che negli anni della seconda guerra mondiale Borgo Pannigale era stato
bombardato per cui la produzione si era interrotta. Dopo la guerra hanno riaperto
la fabbrica che ha iniziato a produrre motori. Uno dei primi esemplari era il
cucciolo che era un motore Ducati montato su una bicicletta.
La seconda moto era la prima moto da corsa
ed era a forma di siluro e il pilota per scendere doveva entrare nei box e
farsi aiutare dai meccanici che lo dovevano prendere in braccio perché non
poteva mette i piedi per terra.
Nel museo ci sono esposte moltissime moto
che nel corso degli anni hanno partecipato alle piú importanti competizioni
vincendo tanto con campioni come Troy Bayliss.
Nel 2003 comincia a correre nella moto GP il campionato piú importante del
mondo.Casey Stoner che riuscì a
vincere il titolo mondiale. Nel 2007 non andò bene la carriera di Valentino
Rossi nella ducati e infatti la sua moto non è stata esposta nel museo.Dopo aver visitato tutto il museo ci hanno portato nella fabbrica e la prima cosa che abbiamo visto era una vetrina dove sono esposti alcuni alberi a camme che sono la caratteristiche del sistema desmodromico della Ducati. Una cosa molto importante è che la Ducati assembla tutte le moto artigianalmente, nel senso che non esiste una catena di assemblaggio ma ogni operaio segue l'assemblaggio del motore e del telaio per intero. Questo perché alla ducati non importa la velocità di produzione ma la qualità. I pezzi piú fragili vengono montati solo alla consegna della moto per evitare danni durante il trasporto.
Ci hanno poi spiegato nel dettaglio come
funziona il sistema desmodromico
"Desmodromico"
deriva dalle parole greche "desmos" = controllata e
"dromos" = corsa.
Già dal nome quindi
si capisce che si tratta di un sistema di distribuzione nel quale il movimento
della valvola è controllato sia durante la fase di apertura che in quella di
chiusura. Proprio in quest'ultima fase si racchiude tutta la differenza con il
“classico” sistema di distribuzione, nel quale infatti le valvole sono
richiamate da delle molle, che hanno dei tempi di reazione che, anche se rapidissimi, non possono essere
ignorati. Il sistema desmodromico dispone di due camme per ogni valvola: una
che si occupa dell'apertura, come in un qualsiasi motore, e un'altra che si
occupa della chiusura (al posto delle molle che in questo caso sono assenti) e
possono essere sia SOHC che DOHC, ovvero
sia monoalbero che bialbero. Il sistema Desmo è spesso usato nei motori che
devono avere prestazioni alte, anzi altissime, proprio perché quando il numero
di giri del motore diventa molto elevato si creano circostanze critiche,
infatti il tempo di reazione delle molle per la chiusura delle valvole limita
la possibilità di cercare di raggiungere regimi sempre più elevati; il rischio consiste nel fatto che il singolo
pistone potrebbe già trovarsi in posizione di punto morto superiore e la molla
non abbia ancora fatto in tempo a richiamare la valvola in posizione di
chiusura, causando l'immediata e gravissima rottura del motore determinata
dallo scontro tra il pistone e una valvola non ancora chiusa. Tutto questo in
un motore Desmo semplicemente non può accadere, ed è proprio per questo che il
Desmo è stato lungamente studiato e approfondito dall'ingegnere della Ducati Fabio
Taglioni, fino a farlo divenire il principale simbolo tecnico della casa di
Borgo Panigale.
Questo non è l'unico
vantaggio di un motore Desmo, infatti nel sistema classico la molla che tiene
chiusa la valvola determina una resistenza nel momento in cui la camma va a
provocare l'apertura della valvola stessa, assorbendo inevitabilmente energia
al motore, che di conseguenza diminuisce
di prestazioni e aumenta i consumi. Il sistema Desmo inoltre genera un valore inferiore d'attrito, che nel
campo della meccanica è una caratteristica mai trascurabile. Chiaramente il
sistema desmodromico essendo sofisticato e complesso presenta come svantaggio
quello di avere alti costi di progettazione e realizzazione: rispetto al
normale sistema di richiamo mediante molle.
Rispetto al normale sistema di richiamo mediante molle, si ha un'imperfetta
chiusura della valvola, data sia dalle dilatazioni termiche che dai giochi di
produzione. Per risolvere o limitare il problema si utilizza una molla, che
solleva il bilanciere inferiore e migliora la chiusura della valvola tuttavia
riducendo, seppur lievemente, i vantaggi del sistema desmodromico. Attualmente
Ducati usa la distribuzione desmodromica in tutta la sua produzione
motoristica, oltre che nei motori da competizione (Superbike, MotoGP), con
eccellenti risultati anche in MotoGp, dove la Desmosedici (4 cilindri a V di
90º, 16 valvole con comando desmodromico) ha dimostrato di essere una delle
moto più potenti del lotto dei concorrenti, portando Casey Stoner alla vittoria
nel campionato mondiale
Gianluca