Bella Raga!
Oggi voglio parlarvi di due giudici italiani che possono essere considerati veri e propri eroi Nazionali che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia:
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Di loro si racconta infatti che quando
erano ancora adolescenti giocavano a pallone nei quartieri popolari
di Palermo e che fra i loro compagni di gioco c'erano probabilmente
anche alcuni ragazzi che in futuro sarebbero diventati uomini di
"Cosa Nostra".
E' forse proprio il fatto di essere
siciliani, nati e cresciuti a contatto diretto con la realtà
di quella regione, era la loro forza: Falcone e Borsellino infatti
capivano perfettamente il mondo mafioso, capivano il senso dell'onore
siciliano e capivano il linguaggio dei boss e dei malavitosi con cui
dovevano parlare. Per questo sapevano dialogare con i "pentiti"
di mafia, sapevano guadagnarsi la loro fiducia e perfino il loro
rispetto.
Nel 1963 Paolo Borsellino entra in
Magistratura: lavora in diversi tribunali e nel 1975 viene trasferito al tribunale di Palermo, dove entra all'Ufficio istruzione
processi penali sotto la guida di Rocco Chinnici.
Lavora con il capitano dei Carabinieri
Emanuele Basile alla sua prima indagine sulla mafia e nel 1980 fa
arrestare un primo gruppo di sei mafiosi. Nello stesso anno il
capitano Basile viene assassinato.Per la famiglia Borsellino la vita
cambia e da quel momento in poi tutti vivranno blindati e
continuamente protetti da una scorta. Continua a lavorare senza tregua
nel pool anti-mafia guidato da Rocco Chinnici, a stretto contatto
anche con il suo amico Giovanni Falcone che nel 1979 era entrato
anche lui all'Ufficio istruzione processi penali. Nel 1983 anche
Rocco Chinnici viene assassinato dai mafiosi.
A Palermo, al posto di Chinnici, arriva
Antonino Caponnetto che è assolutamente deciso a portare
avanti il lavoro del suo predecessore. Con Falcone e Borsellino e
altri bravi magistrati comincia allora l'avventura del pool
anti-mafia.
Nel 1983 altri due funzionari di
Polizia - stretti
collaboratori di Falcone e Borsellino - sono uccisi dalla mafia.
Ma grazie alla capacità dei
magistrati di indagare e all'intelligenza di Falcone nel ricostruire
la "geografia mafiosa" di quel periodo, un gran numero di
mafiosi finisce in galera.
Falcone e Borsellino riescono a mettere
in piedi il famoso maxi-processo, un processo in cui sul banco degli
imputati siedono ben 475 mafiosi che nel 1987 saranno condannati.
In realtà questa grande, grandissima vittoria è anche il principio della fine per i due magistrati e forse è anche la loro condanna a morte.
In realtà questa grande, grandissima vittoria è anche il principio della fine per i due magistrati e forse è anche la loro condanna a morte.
Progetta la creazione di una Direzione
Nazionale Antimafia per coordinare tutta la lotta alla mafia che si
svolge in Italia.
Ma il 23 maggio 1992- con un attentato spettacolare - la macchina di Falcone viene fatta esplodere sull'autostrada che collega Palermo e Trapani all'altezza di Capaci: 500 chili di tritolo che tolgono la vita a Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta.
Ma il 23 maggio 1992- con un attentato spettacolare - la macchina di Falcone viene fatta esplodere sull'autostrada che collega Palermo e Trapani all'altezza di Capaci: 500 chili di tritolo che tolgono la vita a Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e a tre agenti di scorta.
Quando Falcone salta in aria, Paolo
Borsellino capisce che non gli resterà troppo tempo. Lo dice
chiaro: “Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”.
Ecco un'intervista a Paolo Borsellino dopo la morte dell'amico Giovanni Falcone
Il 19 luglio dello stesso anno un'autobomba esplode sotto casa di sua
madre mentre Paolo Borsellino sta andandola a trovare. Il magistrato
muore con tutti gli uomini della scorta. Pochi giorni prima aveva
dichiarato:
Ecco un'intervista a Paolo Borsellino dopo la morte dell'amico Giovanni Falcone
Falcone e Borsellino sono due uomini straordinari, oggi diremmo "con le palle"... quelle di andare contro ad un sistema in cui la legge dominante era quella dell'omertà denunciando di fronte a tutti gli uomini di "cosa nostra".
Nella storia del nostro Paese sono stati dei veri e propri eroi che hanno dato la vita in nome della giustizia e della verità.
Nella storia del nostro Paese sono stati dei veri e propri eroi che hanno dato la vita in nome della giustizia e della verità.
Gianluca
bella raga... Mi vengono sempre i brividi a sentire la storia di Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, Mauro Rostagno... La nostra storia, così lontana e così vicina.
RispondiEliminabella raga... Mi vengono sempre i brividi a sentire la storia di Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, Mauro Rostagno... La nostra storia, così lontana e così vicina.
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