Bella
raga!
Oggi
vogliamo parlarvi di Martin Luther King e del gruppo dei Black
Panthers party.
All’inizio
del xx secolo, la maggioranza dei cittadini neri viveva negli Stati
meridionali degli USA, ed era vittima di una rigidissima
discriminazione: i neri non potevano esercitare
il
diritto di voto ed erano esclusi da tutte le cariche pubbliche.
Inoltre, non potevano frequentare le scuole migliori, riservate
ai bianchi, ed erano obbligati a viaggiare in carrozze ferroviarie
separate.
All’inizio
del 1941, la NAACp (National Association for the Advancement of
Colored People – Associazione nazionale per l’avanzamento delle
persone di colore, fondata a Boston nel 1909) minacciò di
organizzare una grande marcia su Washington di migliaia di lavoratori
neri.
A
seguito di questa marcia il governo emanò il cosiddetto
Executive Order 8802, che vietava ogni discriminazione razziale
nell’assunzione di personale sia nell’industria bellica sia
nell’amministrazione federale. L’ordinanza fu spesso disattesa,
in quanto non vennero istituite misure particolari per sorvegliarne
l’applicazione effettiva. Tuttavia, l’importanza storica
dell’Executive Order non può essere sottovalutata: esso
rappresenta il primo significativo provvedimento dopo gli anni
1865-1869, che avevano concesso la piena cittadinanza agli schiavi da
poco liberati.
Dopo
la marcia su washington si diffusero vari focolari di protesta. Un
esempio su tutti è quello di rosa parcks che si rifiutò
di sedersi al posto riservato alle persone di colore
sull'autobus, sedendosi invece in un posto riservato ai bianchi.
Oltre a queste azioni locali si diffusero vari movimenti di protesta
che si differenziavano per come pensavano che tale protesta dovesse
essere portata avanti.
Martin
Luther King Jr., era un giovane pastore della Chiesa battista. King
era convinto che i mezzi e i fini di una battaglia politica e sociale
dovessero sempre essere strettamente congiunti e coerenti fra loro.
King, pertanto, rifiutò sempre la violenza come strumento di
lotta: un’emancipazione nera che avesse fatto uso della violenza, a
suo parere, non avrebbe mai potuto generare una pacifica convivenza
coi bianchi, ma solo lasciarsi dietro una lunga scia di odio e di
sangue, destinata a non essere dimenticata.
Nel
mese di aprile dell'anno 1968 Luther King si recò a Memphis
per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città
(bianchi e neri), che erano in sciopero. Mentre, sulla veranda
dell'albergo, s'intratteneva a parlare con i suoi collaboratori,
dalla casa di fronte vennero sparati alcuni colpi di fucile: King
cadde riverso sulla ringhiera, pochi minuti dopo era morto.
Diverso
era l'approcio al raggiungimento dell'obbiettivo dei gruppo black
panthers. L'organizzazione fu fondata a oak land nel 1966.
L'obiettivo era quello di sviluppare ulteriormente il movimento di
liberazione degli afroamericani. La peculiarità delle
pantere fu quella di rifiutare le instanze non violente di King,
a loro avviso inefficaci e addirittura motivate da un nascosto
accordo con le strutture di potere dei bianchi. Alla non violenza le
pantere sostituiscono quello di auto difesa. In particolare
cominciarono a praticare il patroling che consisteva nel
pattugliare tenendo sempre le armi in vista le azioni della polizia
in modo da condizionare l'operato.
Per
salutarvi vi lasciamo il video del famoso discorso "I have a
Dream"
Alla
prossima!
Lucas
e Marco
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