Ciao a tutti!
Più
volte nel corso di questi mesi mi sono sentita porre la domanda
"Perchè un blog?"
In
altre circostanze, quando dicevo di tenere un laboratorio di blog a scuola,
vedevo le facce dei miei interlocutori farsi accigliate e rispondermi
"A scuola??? Ma scrivere su un blog non è
scuola!"
Bene dunque, oggi
posto io.
Iniziamo dal principio così che anche voi
possiate conoscere come questa storia ha avuto origine.
Monza: AGOSTO. Piena
emergenza
#dobbiamoassolutamentescrivereunprogettofighissimo-bellissimo-innovativissimo
un pensiero iniziò a
balenarmi nella testa (forse era colpa del caldo):
"E chi lo dice
che la scuola debba per forza essere fatta così?"
"E chi lo dice
che i libri sanno?"
"E chi lo dice
che l'unica direzione del sapere è quella che va dai testi alla testa e non viceversa?"
"E chi lo dice che
non è vero che in ogni essere umano ci sia quella scintilla di curiosità che spinge alla conoscenza?"
... "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a
viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
esortava Ulisse...
...SEGUIRE... quindi la conoscenza non deve essere
necessariamente una bella pappa pronta, confezionata (o direi preconfezionata)
e servita nel piatto come in una di quelle mega mense dove ad ognuno spetta la
medesima razione ignorando i gusti di ciascuno...
... SEMENZA... la vostra semenza... la nostra semenza... allora sta
dicendo che questa semenza che ci spinge verso il sapere è in tutti noi...
anche nei ragazzi del C.A.G e della SCUOLA POPOLARE
...ecco... forse mi
sta venendo un'idea!
Ulisse dice di "seguire la conoscenza", quindi mi devo muovere! Alzai le chiappe, mi spostai sul balcone, e come Ulisse che navigò per mari per la sua sete di "virtute e canoscenza" iniziai anche io a navigare il mare... del web!
Ma andiamo con ordine...
Avevo un’idea limitata di cosa fosse e di cosa si potesse fare con un blog… pensavo fosse solamente un luogo virtuale dove poter pubblicare le proprie opinioni; una vetrina dove mostrarsi in una attività autoreferenziale.
Iniziai dunque a
ricercarne una definizione ma ebbi subito grosse difficoltà a rintracciare
una definizione completa per ciò che molti definiscono essere un“fenomeno”
che ha rivoluzionato la modalità di pubblicare le informazioni in rete.
Facendo come il 99,9%
degli studenti italiani che si appresta a scrivere una ricerca, guardai su
Wikipedia:
”… un particolare tipo
di sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui
l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario
online, i propri pensieri, opinioni riflessioni, considerazioni, ed altro,
assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come
immagini o video.”
Mmmm... andiamo avanti a cercare
"L’incontro tra blog ed educazione, avviene attorno al 2000... (ci siamo!), quando, un gruppo di sperimentatori avverte in questo strumento le potenzialità per promuovere un nuovo modo di conoscere, insegnare, apprendere. I blog diventano così oggetto di ricerca e sperimentazione nel campo della formazione, dell’educazione e ben presto anche nella didattica"
Ecco che ho avevo trovato quello che cercavo!
Dunque per rispondere alle domande dei miei scettici interlocutori, ecco perchè un blog:
Il
blog rappresenta una modalità di comunicazione
pluralista che consente la
formazione di abilità quali l’espressione, la comunicazione, la condivisione,
la rappresentazione delle conoscenze in relazione alle diverse aree del sapere.
Il
blog favorisce lo sviluppo di una coscienza
critica nei confronti di internet,
stimola la capacità di
selezione e vaglio delle informazioni on
line, favorisce la rielaborazione
critica dei concetti, aumenta la visibilità
dei lavori svolti, incrementa
la motivazione all'apprendimento e favorisce il lavoro collaborativo e la
costruzione di progetti cooperativi, ma
soprattutto favorisce un atteggiamento costruttivo e positivo nei
confronti delle esperienze scolastiche...
... e vi assicuro che non c'è nulla di più meraviglioso che vedere un ragazzo di 16 anni, che non ha ancora ottenuto la licenza media, che ha perso fiducia in se stesso e senza un briciolo di speranza in un possibile futuro scolastico, riscoprire quella scintilla e ritrovare in se stesso quella semenza che spinge ogni essere umano verso la conoscenza.
Sara
Sara
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