venerdì 5 dicembre 2014

Mercatino dell'usato!

Mercatino dell'usato

 
Vieni, Divertiti, Guarda e Compra!!!
Usato più strano - antiquariato nostrano - oggesttistica -giochi- riviste- libri- biciclette - piccolo artigianato - CD - Dischi- collezzioni di giornalini........... e tanto altro
DOMENICA 15 DICEMBRE ORE: 10-18
DA LUNEDI 16 A VENERDI 19  ORE : 14:30 -18:30
SABATO 20 DICEMBRE ORE : 10-18
Via Gerardo  dei tintori ,18  c/o sale delle oasi di san Gerardo 
Il ricavato delle vendite sarà utilizzato per le finalità 
dell' associazione e delle coop. presenti

FASHION HISTORY... Gli anni '20


Gli anni ‘20

"I ruggenti anni '20"
Ogni epoca storica è caratterizzata da modi diversi di vestire, modi che sono strettamente collegati ai valori della società, agli ideali, e agli eventi storici che caratterizzarono quel periodo.
Vorrei iniziare questa rubrica parlandovi della moda degli anni '20.
Il Film tratto dal libro "Il grande Gatsby" mostra bene la vita negli anni '20... Nelle classi ricche ovviamente!
Dopo gli anni di privazioni e paure della guerra, gli anni ’20 si aprono come una nuova epoca di benessere e ottimismo. La societa’ e’ pervasa da un nuovo senso di liberta’ e speranza che portera’ a chiamare questo decennio gli anni ruggenti.
Una donna con la Cloche
 Nel campo dell’abbigliamento per la prima volta la moda cessa di essere riservata ad un elite, ma si apre alle masse. I grandi magazzini portano le novita’ dell’abbigliamento immediatamente alla portata di tutti e i nuovi tessuti artificiali e sintetici, come il rayon, cominciano a diffondersi abbassando considerevolmente il prezzo di alcuni capi.
Piume, perle e collane
Il razionalismo e la passione per le geometrie, oltre all’arte e all’architettura, influenza anche la moda. Gli abiti ora sono semplici, pensati soprattutto per lasciare la maggior liberta’ possibile nei movimenti: le linee sono dritte, i tessuti morbidi, la vita bassa, le gonne sempre piu’ corte. Durante gli anni 20 lo stile era assolutamente divertente e folgorante.

Le Flapper Girl!
I capelli per la prima volta vengono tagliati corti e i cappelli sono piccole cloche calzate fino alle sopracciglia. La sera gli abiti, senza maniche e con spalline sottili, sono in tessuti leggeri e velati, come chiffon, tulle, organza e seta, spesso impreziositi con perline e frange.
Le flapper girl erano le donne più fashion di quel periodo.
Punti forti dello stile da flapper girl restano cappelli a cloche, collane lunghe di perle, frontini con piume, trucco accentuato, abiti corti con frange e mary jane con tacco medio. 
Esempio moderno di Mary Jane

I progressi tecnologici portano anche alle prime calze trasparenti e al proliferare dei cosmetici, lanciando la moda delle labbra rosso fuoco e del mascara.
Negli anni '20 nasce il nostro amatissimo MASCARA!!!
E anche la cipria!
Anche l’ideale di bellezza cambia radicalmente: ora la donna, come un’eterna adolescente, deve avere seno e vita inesistenti e fianchi stretti. Anche nel fisico, come nell’abbigliamento, le curve vengono sostituite delle linee dritte. I primi reggiseni, che fanno la loro apparizione proprio in questi anni, sono infatti progettati per schiacciare il seno invece che valorizzarlo. 
Lo stile anni 20 resta ancora oggi uno dei più amati e imitati dalle fashion victim ma anche dagli stilisti di alta moda che si ispirano al periodo per le loro collezioni moderne. 
Trovate l'intrusa!
Rihanna con il tipico taglio anni '20... il Bob Cut

Cosa ne pensate di questo stile? Pensate che sia del tutto fuori moda o che ci siano spunti interessanti da copiare?
Fatemi sapere!

Al prossimo decennio!                                    Arianna

giovedì 4 dicembre 2014

LA MODA SECONDO PINNY... Outfit Borgogna per le uscite con amiche!

OUTFIT BORGOGNA
Ciao Ragazze! 
Oggi ho pensato per voi a questo outfit adatto per le uscite al pomeriggio con le amiche.
E' un outfit trendy ma allo stesso tempo comodo e caldo che spero vi piaccia!
L'outfit è composto da;
1. Pantaloni floreali sui toni del nero, bianco e borgogna
2. Maglia bianca
3. Maglione borgogna di lana dal taglio morbido
4. Pellicciotto (che da un tocco davvero trendy e unico a tutto l'outfit!)
5. Borsa borgogna
6. Berretto in lana nera 
7. Stivaletti neri con tacco (largo per essere comode!)
...e per il makeup...
vi propongo un trucco abbastanza completo ma allo stesso tempo non eccessivo con matita occhi, mascara, rossetto e blush-illuminante così da avere un'aria fresca per tutto il pomeriggio!

Un bacio!
La vostra PINNY!
 

mercoledì 3 dicembre 2014

LA MODA SECONDO PINNY... Outfit per la scuola

Outfit per la scuola
Ciao Ragazze! 
Volevo proporvi due outfit interessanti per la scuola! 

Ecco il primo il stile Rock!
Come potete vedere l'outfit è composto da:
1. Jeans a vita regular, a tinta chiara e sfumata sulle caviglie
2. Maglione bianco
3. Canotta nera con scritta
4. Giacca in pelle taglio smoking
5. Sciarpa ad anello grigia in lana grossa
6. Berretto in lana crema
7. All star fantasia
8. Orecchini neri con scritta (che richiamano la maglietta)
9. Ciondolo pendente in acciaio a forma di rondine
10. Borsa capiente nera in finta pelle
...e per il make-up...
Cipria matte anti lucidità
Mascara
Blush (per dare un tocco di vita)

 Il secondo look più romantico
 1. Jeans
2. Felpa con fantasia floreale sui toni del rosa 
3. T-shirt bianca
4. Sciarpa crema in lana grossa
5.Berretto grigio
6. Giacca in camoscio beige e lana
7. Ugg 
8. Borsa capiente in tessuto rosa
9. Smalto rosa bubblegum 

Alla prossima
Pinny

I FATTI CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA... Il muro di berlino

                   Il Muro di Berlino

Ciao ragazzi! Sembra incredibile come la storia possa voltare faccia da un giorno all'altro... a volte basta solo una notte...
Il Muro di Berlino era un sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania Est per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest e il territoriale della Germania Est. È stato considerato il simbolo della cortina di ferro, linea di confine europea tra la zona d'influenza statunitense e quella sovietica durante la guerra fredda.
Già dopo la fine della seconda guerra mondiale la Germania e Berlino erano divise in due parti controllate rispettivamente da USA e URSS e per tutto il corso degli anni ’50 centinaia di migliaia di persone fuggirono da est a ovest dove vi erano migliori condizioni di vita.
Nelle prime ore del 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell'est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest e iniziarono a costruire, davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro insuperabile che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso le famiglie in due e tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Non solo a Berlino ma in tutta la Germania il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale. I soldati ricevettero l'ordine di sparare su tutti quelli che cercavano di attraversare la zona di confine che con gli anni fu attrezzata con dei macchinari sempre più terrificanti, con mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione, e addirittura con degli impianti che sparavano automaticamente su tutto quello che si muoveva nella cosiddetta "striscia della morte".
Il muro divise in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò l'apertura delle frontiere con la repubblica federale. 



 Vorrei condividere con voi questo divertente "vocabolario" pubblicato da "Panorama Magazine" che ci aiuta a capire la vita a Berlino Est

AUTOMOBILI La Ddr era l’unico paese al mondo dove un’auto usata valeva più di una nuova. Quella nuova aveva un prezzo stabilito per legge, ma c’era un inconveniente: per comprarla c’erano liste d’attesa di almeno 10 anni. Quelle usate invece erano subito disponibili. Anche se avevano 300, 400 o 500 mila chilometri. Risultato: per la legge della domanda e dell’offerta, le auto usate erano più care di quelle nuove.
BANANE Per i consumatori della Ddr erano il simbolo del fallimento economico del modello socialista. A Ovest il frutto era riapparso subito, simboleggiando la rinascita postbellica. Diversa la situazione a Est, dove le banane facevano un’apparizione solo a Natale. All’abbattimento del Muro, i tedeschi orientali arrivarono a consumare una quantità di banane doppia rispetto ai tedeschi dell’Ovest.
CLUB COLA. Ovviamente la coca-cola, simbolo degli Usa, era VIETATISSIMA! Oltre alla birra, la bevanda più consumata dai tedeschi dell’Est era sicuramente la Coca-Cola locale, nelle due versioni, Vita Cola e Club Cola. La prima, meno dolce dell’originale americano e con un aroma più forte di limone, veniva prodotta dal 1957 secondo una formula ancora oggi segreta. Dopo la caduta del Muro, scomparve dagli scaffali. Stessa sorte toccò alla Club Cola, che richiamava anche nella forma della bottiglia la Coca-Cola. Ciò nonostante, nel 1992 la Club Cola è tornata in produzione, come la Vita Cola, acquistata dalla Thüringer Waldquell e oggi diffusa anche a Ovest.

DEFA La major cinematografica della Ddr fu la Defa, fondata nel 1946. Nonostante le limitazioni dettate dalla propaganda, la Defa produsse anche film di alto livello artistico. Grande successo fu riscosso dagli «Ostern», versione socialista dei western occidentali. Girati nelle steppe sovietiche o in Jugoslavia, riecheggiavano lo stile degli «spaghetti western» aggiungendovi una rilettura politica della storia americana, in cui gli indiani erano gli eroici combattenti per la libertà e i soldati Usa i malvagi di turno. Nella Germania est i film Hollywoodiani erano banditi!
FOOTBALL La risposta della Ddr al campionato della Germania Ovest (Bundesliga) fu la creazione della Oberliga, che vedeva in campo 14 squadre. A livello internazionale i club di calcio della Germania Est non riuscirono mai ad avvicinare i successi degli atleti di altri sport: nelle Olimpiadi, grazie a durissime selezioni e al sistematico ricorso al doping, la Ddr arrivò a conquistare più medaglie degli Usa.
GIOVANI L’appartenenza alla Libera gioventù tedesca era quasi obbligata per i giovani della Ddr dai 14 ai 25 anni (dai 6 ai 14 si faceva parte dei «Pionieri di Ernst Thälmann»). In teoria era possibile non iscriversi al movimento, ma tale scelta provocava discriminazioni a scuola e sul lavoro. Altro elemento di emarginazione: i capelli lunghi e la passione per il rock.
IM È la sigla data ai «collaboratori non ufficiali», ovvero il gigantesco nucleo di informatori grazie ai quali la Stasi ha creato il sistema di controllo della popolazione più capillare probabilmente mai visto nella storia. Le stime parlano di un totale di 97 mila impiegati e 173 mila informatori su una popolazione di 17 milioni di abitanti. Ciò significa un rapporto di un funzionario della polizia segreta ogni 63 abitanti: nel Terzo Reich il rapporto era di un agente della Gestapo ogni 2000 persone, nell’Urss di Stalin di un agente del Kgb ogni 5.800 abitanti.
JEANS Furono a lungo un capo vietato, in quanto simbolo dell’imperialismo occidentale. Costosissimi, erano un vero e proprio oggetto del desiderio per la gioventù tedesco-orientale. Furono anche messi in vendita jeans a cinque tasche «made in Ddr», simili ai modelli occidentali, ma di qualità assai più scadente.
KARL MARX E’ il filosofo che ha teorizzato le idee del comunismo. Dalle banconote da 100 Ostmark alla toponomastica, era una presenza costante nella vita dei cittadini della Ddr. In suo onore erano state ribattezzate strade, università e pure una città: Karl-Marx-Stadt, oggi tornata al nome di Chemnitz.
MURO Nella Ddr la parola Muro era bandita. Per riferirsi alla barriera di Berlino occorreva usare l’espressione «Vallo antifascista». Perché era un argine «contro il militarismo tedesco-occidentale». Ma i più arguti fra i berlinesi sollevarono subito un dilemma: «Se dovessi fare i miei bisogni contro un muro, dovrei dire che li faccio su un “vallo antifascista”. Ma ciò sarebbe considerato un’offesa. E allora?».
ODORI Per poter identificare i «nemici del popolo» la Stasi raccoglieva a campione gli odori corporei. I campioni erano prelevati durante gli interrogatori o trafugando capi di biancheria sporca dalle case dei sospetti. Gli oggetti impregnati di odori  erano conservati nei depositi della Stasi.
PAUSA-LAVORO Non si può certo dire che nella patria del socialismo i lavoratori si ammazzassero di fatica. «In ogni ufficio troneggiava una macchina del caffè» ricorda il professor Luciano Segre, che nella Ddr visse a lungo. «Gli impiegati erano quasi sempre intenti a bere un caffè. O a prepararlo. A Berlino si diceva che, invece della pausa-caffè, c’era la pausa-lavoro».
QUALITÀ A torto o ragione, le merci dell’Est erano considerate di qualità più scadente rispetto a quelle occidentali.
RELIGIONE Sebbene lo stato socialista propugnasse l’ateismo, nella Ddr fu sempre possibile professare alquanto liberamente la propria fede.
TELEVISIONE In quasi tutta la Ddr erano visibili le trasmissioni della tv della Germania Ovest. A lungo, uno dei sistemi di controllo più efficaci è stato quello di verificare l’orientamento delle antenne televisive: quelle posizionate a Ovest indicavano la casa di un potenziale dissidente.
UNIVERSITÀ L’istruzione superiore era una delle priorità dello stato socialista: la Ddr contava sette università e una ventina di Hochschulen, tutte di ottimo livello. L’accesso a tali strutture, del tutto gratuite, era limitato. Favoriti gli appartenenti alla Libera gioventù tedesca. I maschi dovevano aver fatto il servizio militare.
Alla prossima!


Gianluca

martedì 2 dicembre 2014

Corso sull'utilizzo del tablet 1a edizione... In corso

È in corso presso la sala S. Antonio M. Zaccaria del Centro Educativo Carrobiolo il corso sull'utilizzo del tablet 1a edizione organizzato dall'Associazione A. Vita!