venerdì 27 marzo 2015

Grazie!!!!

Grazie a tutti i volontari che ieri hanno reso memorabile la
 cena degli amici dell'associazione!


mercoledì 25 marzo 2015

Noyz Narcos

Bella raga!
Oggi volevo raccontarvi la storia di uno dei miei cantanti preferiti: Noyz Narcos, al secolo Emanuele Frasca.
Nel corso della sua adolescenza, Noyz Narcos inizia a giocare a basket, coltivando la passione per le Nike alte e i graffiti; decide quindi di entrare a far parte del collettivo TBF e dei Savage Boys.
Comincia la sua carriera musicale all'interno di un gruppo grindcore insieme a Metal Carter, ma ben presto capisce che la sua strada è quella dell'hip hop. All'età di 15 anni entra quindi a far parte del mondo del rap nel collettivo Erreaccanegativo, fondato da Fetz Darko e da Ricky Jd; nel 1996 esce il primo album “Calma apparente” ma Noyz non partecipa perché abbandona il collettivo poco prima.
Nel 2002 entra a far parte in pianta stabile del gruppo Truceboys, contribuendo alla creazione e pubblicazione dell'album Sangue (2003). Il successivo periodo in cui i membri del gruppo percorrono strade soliste dopo la creazione del collettivo TruceKlan è molto positivo per Noyz, che a luglio 2005 pubblica il suo primo album solista, intitolato “Non dormire” e che ha visto la partecipazione dei componenti dei TruceBoys ed altri artisti della scena hip hop romana.
Nel 2006 Noyz Narcos collabora insieme a Chicoria (proveniente dai In the Panchine), realizzando l'album “La calda notte”. Pubblicato nel mese di ottobre 2006 dalla Traffik Records, “La calda notte” è composto da un CD contenente 13 tracce alla quale collaborano gli artisti del TruceKlan, e da un DVD contenente i concerti dal vivo del TruceKlan, oltre a un videoclip mai distribuito sulle emittenti televisive perché a carattere esplicitamente pornografico.
Nel 2007 Noyz Narcos pubblica “Verano zombie”, un album nel quale le sonorità strumentali di “Non dormire” (nel quale era già presente un brano intitolato appunto Verano zombie) vengono accantonate per passare a beat ugualmente aggressivi ma non sempre di matrice chitarristica come quelli di “Non dormire”, nel quale era presente anche un assolo nel brano Grand Finale. Dal punto di vista tematico, continuano i riferimenti a violenza di strada, droga e disagio sociale, e diminuiscono le tematiche di horrorcore. All'album collaborano Metal Carter, Gel, Cole, Mystic One, Duke Montana, Chicoria, membri del TruceKlan, il rapper Danno dei Colle Der Fomento e infine Gué Pequeno, Marracash e Vincenzo da Via Anfossi della Dogo Gang. Nello stesso anno insieme a esponenti del TruceKlan e ai Club Dogo recita nel film Mucchio selvaggio.
Nel marzo 2008 è uscita la raccolta “Ministero dell'inferno”, che vede come protagonista il TruceKlan al completo affiancato da diversi nomi noti della scena hip hop italiano e non, quali Club Dogo, Kaos One, Santo Trafficante, Fabri Fibra, Gente de Borgata, Danno dei Colle Der Fomento, e da realtà musicali totalmente slegate dal contesto hip hop: Cripple Bastards, Miss Violetta Beauregarde e Pinta Facile. L'atipicità delle collaborazioni, l'uso di campioni provenienti dalle colonne sonore di un certo filone cinematografico, le atmosfere cupe e oscure dei beats, le liriche esclusivamente imperniate su disagio esistenziale, degrado urbano, immaginari orrorifici, affrontati con crudezza, cinismo e totale disincanto, vogliono costituire un punto di rottura rispetto a tutte le compilation di rap nostrano uscite fino ad ora.
Il 29 gennaio 2010, Noyz Narcos ha pubblicato il terzo album in studio Guilty, anticipato dai videoclip dei brani M3 e di Mosche nere. L'album vanta collaborazioni con i maggiori esponenti della scena rap mainstream italiana quali Club Dogo, Marracash, Fabri Fibra e molti altri. Questo album mostra tematiche più introspettive e meno crude, pur rimanendo fortemente affine all'hardcore e al conscious rap.
Nel 2011 Noyz Narcos, Metal Carter e Duke Montana fondano i B.B.C. (acronimo di "Black Bandana Click"). Il primo progetto sarebbe dovuto essere l'album Klan Related, ma il progetto fallisce a causa di diverbi tra Noyz e Duke.
Il 15 ottobre 2011 Noyz Narcos ha partecipato al "HitWeek Festival" di Miami insieme ad artisti come Caparezza e i Casino Royale e dopo essere tornato dall' America Noyz inaugura il suo nuovo tour chiamato The Best of The Best. Il tour è nato per annunciare il suo prossimo album intitolato Monster e ha compreso 12 date nei maggiori club d'Italia.
Il 22 maggio 2012 viene pubblicato Game Over, singolo che ha anticipato la pubblicazione del quarto album in studio del rapper, intitolato Monster. Questo album presenta testi più ricercati, meno horrorcore e più introspettivi.

Alla prossima
Salvatore



Libera!

Bella raga!
Oggi voglio parlarvi di libera, un'associazione che si occupa di promuovere la lotta contro le mafie.
L'associazione è stata fondata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società al contrasto alle mafie e alla promozione della legalità democratica e della giustizia.
 La prima iniziativa è stata la raccolta di un milione di firme per una proposta di legge che prevedesse il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
Dal 2011 aderiscono a Libera oltre 1600 fra associazioni nazionali e locali, cooperative sociali, gruppi e realtà di base e circa 4500 scuole attive nei percorsi di educazione alla legalità democratica in Italia e nel mondo.
Tra gli impegni concreti di Libera si segnalano: la legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità, l'impegno contro la corruzione, il sostegno alle vittime delle mafie, i campi di studio e volontariato antimafia, le attività antiracket.
Nel corso degli anni Libera ha dato via a numerosi progetti ed iniziative sui beni confiscati alle mafie, tra i vari esempi ricordiamo "La mozzarella della Legalità", a Castel Volturno dove la cooperativa "Le Terre di Don Peppino Diana" produce all'interno di spazi confiscati alla camorra.
Libera Terra è il marchio di Libera che contraddistingue le produzioni delle cooperative che producono le materie prime su terre confiscate alla criminalità organizzata. Dalle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti delle cooperative è nato il Consorzio LiberaTerra Mediterraneo, che include anche altri soggetti economici, quale supporto alle attività del settore turismo responsabile Libera il gusto di viaggiare. I prodotti di Libera Terra sono distribuiti in diverse catene e punti vendita italiani e anche internazionali, oltre che nelle botteghe de I sapori e i saperi della legalità.
Un altro progetto è “Estate libera”. Tanti giovani scelgono di fare un'esperienza di volontariato e di formazione civile sui terreni confiscati alle mafie gestiti dalle cooperative sociali di Libera Terra.
L'obiettivo principale dei campi di volontariato è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e sulla giustizia sociale che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Si dimostra così, che è possibile ricostruire una realtà fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà. Caratteristica fondamentale di E!State Liberi è l'approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, con le istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali.
Altro progetto è Libera Formazione ovvero il settore che progetta e realizza percorsi di formazione ed educazione in tema di educazione alla cittadinanza e di contrasto alle mafie, a partire dal motto di don Milani I care.

Ultimo progetto attuato dall'associazione è Libera Memoria e consiste in uno strumento che ha lo scopo di ricordare e sensibilizzare le persone. Si adopera al fine di realizzare una banca dati per restituire il diritto della memoria alle vittime. All'interno di questo ambito si colloca la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, celebrata ogni anno il 21 marzo in diverse città d'italia!

Alla prossima!
Marco!

venerdì 20 marzo 2015

Fashion History... Gli anni '50

Ciao Ragazze!
Continua l'attesissimo viaggio nella storia della moda, e oggi approderemo nei mitici anni '50!
Durante gli anni '50 il clima austero che ha dominato nei precedenti anni della guerra viene abbandonato a favore di look bon ton e ispirati alle pin up. Gli anni '50 sono il decennio del rock 'n' roll, dei blue jeans, delle t-shirt, e dei pois. E' il momento in cui cominciano a comparire i primi bikini e la giacca di pelle diventa un irrinunciabile must have della moda uomo.
Vi dicono qualcosa nomi come Audrey Hepburn, Grace Kelly e… Marilyn Monroe?
Coraggio, non perdete tempo e continuate a leggere questo ricchissimo post!
Liz Taylor in posa pin up

Sono gli anni della ripresa economica, del cosiddetto BOOM, sia in America che in Europa, dopo le due guerre che coinvolsero tutto il mondo. Il periodo di prosperità portò a un nuvo stile di vita basato sul consumo di nuovi prodotti derivanti soprattutto dalle innovazioni tecnologiche che cambiarono le abitudini. Ora sono la televisione, che inizia ad essere diffusissima nelle case, e il cinema americano a dettare moda e a influenzare gli usi e costumi nel vecchio continente tanto che cominciano a convivere tra loro molti stili e codici di abbigliamento diversi. C'è lo stile della perfetta casalinga americana e c'è quello più appariscente delle pin up: splendide ragazze che con le loro fotografie e con i loro look, ancora oggi copiatissimi, segnarono un'epoca.
La moda anni '50 resta uno dei classici sempre attuali, con gli abiti a vita alta, le gonnellone spesso a pois, i tubini aderenti, le forme a trapezio e nel campo degli accessori gli occhiali da sole cat-eye, i fuolard e le scarpe bon ton.
Con la televisione, che creò nuovi modelli da imitare e seguire, e alle pubblicità dei prodotti che avevano come testimonial le dive del cinema, le donne acquisirono ancora più personalità e voglia di apparire belle e curate. Merylin Monroe diventa la diva indiscussa del cinema. Sono proprio di quegli anni alcuni dei suoi più grandi successi come ‘Gli uomino preferiscono le bionde’ e ‘Quando la moglie è in vacanza’. Diventa anche un’icona di bellezza senza tempo con i suoi semplici ma riconoscibilissimi elementi distintivi: le forme curvy, il rossetto rosso, l’eyeliner, il neo.

Anche le teenagers iniziarono a scoprire il piacere di truccarsi: amano vestirsi alla moda, spendere in trucchi e accessori e ballare il rock’n’roll... avete in mente GREASE?

Negli anni ’50 gli ombretti super colorati ed accesi, le matita nera e il mascara diventano utilizzatissimi. Gli occhi sono i protagonisti del look con una matita nera che li contorna e li allunga. Le dive come Marilyn usavano anche ciglia finteIi. I capelli venivano spesso tinti di capelli biondo e venivano portati mossi.

Che ne dite?
Avete mai provato a replicare questo look?
Alla prossima!


Arianna

Cena Amici dell'Associazione A.Vita alla Zuccona!

CARISSIMI!
VI ASPETTIAMO NUMEROSI ALLA NOSTRA 
CENA DEGLI AMICI DELL'ASSOCIAZIONE A.VITA!
L'appuntamento è per GIOVEDI' 26 MARZO presso lo storico ristorante LA ZUCCONA che riapre i battenti con lo chef ELIO BERETTA.

Nel corso della serata si terrà la lotteria con la quale potrete vincere bellissimi premi... E al primo posto un meraviglioso cofanetto Smart Box per due persone.
Il ricavato verrà in parte utilizzato per sostenere i progetti dell'associazione.
Vi aspettiamo!
Confermate la vostra presenza!


mercoledì 18 marzo 2015

La storia della ducati

Ciao Raga!

In vista della gita alla fabbrica della Ducati ho pensato di presentarvi la storia di questa azienda.

Nel 1926, a Bologna, la famiglia Ducati ed altri investitori bolognesi fondano la Società Radio Brevetti Ducati, con l'intento di produrre industrialmente componenti per la nascente industria delle trasmissioni radio, basati su brevetti di Adriano Ducati.
Il primo prodotto, il condensatore Manens per apparecchi radio ottiene un grande successo in tutto il mondo, permettendo all'azienda di espandersi velocemente.
Il primo giugno 1935 viene posata la prima pietra dello stabilimento di Borgo Panigale della Ducati. 
Azienda Ducati
Ben presto la Ducati inizia a svilupparsi all'estero e apre sedi e filiali a Londra, Parigi, New York, Sidney e Caracas.
La Seconda Guerra Mondiale risulta fatale per gli stabilimenti di Borgo Panigale che vengono rasi al suolo nel 1944. Fortunatamente, per tutta la durata della guerra, i fratelli Ducati studiano e progettano nuovi prodotti da proporre sui mercati internazionali alla conclusione del conflitto.
Nel settembre 1946, alla Fiera di Milano, compare il Cucciolo: il piccolo motore ausiliario per biciclette destinato a diventare il più famoso nel mondo. Inizialmente era un apparecchio da applicare alla bicicletta, ma ben presto viene costruito su un telaio brevettato. In breve tempo il Cucciolo diventa una vera e propria motocicletta. Grazie al successo del Cucciolo e dei suoi derivati, Ducati diventa un marchio affermato anche nel settore meccanico e nel 1952 nasce il Cruiser, lo scooter di 175cc con avviamento elettrico e trasmissione automatica. 

L'anno successivo Ducati presenta una motocicletta 98cc spartana e alla portata di tutti che verrà presto maggiorata a 125cc.
Nel 1954 arriva in Ducati l'ingegner Fabio Taglioni, "doctor T" che ha già realizzato motori dalle caratteristiche tecniche originali e dalle prestazioni sbalorditive. Alla fine del 1956 nella gamma Ducati figura una 175cc a 4 tempi per modelli Turismo, Special e Sport capaci di notevoli prestazioni (110-120-135 km/h).
Il Dottor T
Il 1958 è l'anno del trionfo del sistema Desmodromico che l'ingegner Taglioni ha ideato. Da questo progetto prende vita, nel 1960, il famoso Bicilindrico di 250cc, richiesto alla Ducati dal pilota inglese Mike Hailwood, con il preciso intento di ottenere una macchina dalle prestazioni "superiori" capace di vincere sempre.
Sistema Desmodromico

La crisi del mercato motociclistico italiano segnò per quasi tutti gli anni ‘60 una notevole flessione nelle vendite, che interessò anche la Ducati. L'avvento delle autovetture "utilitarie", prima fra tutte la Fiat 500, fu la causa principale di questo crollo, senza dimenticare il ritiro dalle competizioni di alcuni degli storici marchi motociclistici italiani, tra i quali: Gilera, Moto Guzzi e Mondial, avvenuto nel 1957.
La Ducati entra in una sorta di "letargo" dal quale si risveglierà solo nella seconda metà degli anni ‘60.
In questo periodo vengono privilegiati progetti per i mercati esteri, che solo più tardi verranno convertiti per il mercato italiano e mondiale.
Scambler
Nel 1964 si aggiunge alla serie monocilindrici commerciali anche un modello di 250cc nelle versioni: Diana, Monza Aurea e più tardi GP, capace di velocità vicine ai 150km/h, prestazioni davvero eccezionali per il tempo. Da questo modello discendono direttamente tutti i monocilindrici Ducati fino ai conosciutissimi "Scrambler" di 250, 350 e 450cc.
A partire dal 1967 Ducati decide di rivoluzionare i suoi propulsori introducendo il sistema Desmodromico, fino ad allora utilizzato solo sulle moto da corsa. Vengono così introdotte due nuove cilindrate, 350cc e 450cc.
Nelle competizioni, Ducati, pur non potendo partecipare ufficialmente con una sua squadra, elabora la Mach 250, in grado di superare il tetto dei 150km/h, e conquista così il cuore degli sportivi.
Nel 1969 le Case italiane cominciano ad aggiornare modelli e strutture aziendali. Proprio in quell'anno, Ducati allarga lo stabilimento di Borgo Panigale, sviluppando nuove aree produttive dove verranno realizzate, a partire dal 1971, le prime moto Bicilindriche da corsa e stradali, la 500 GP e la 750 GT
La fine degli anni Sessanta coincide con il boom delle maximoto ed è ancora una volta l'ingegner Taglioni a fornire alla Ducati l'arma vincente. Il 23 aprile 1972 la Ducati torna alle corse partecipando alla "200 Miglia di Imola" con un'inedita 750 Bicilindrica Desmodromica. Dalla 750 da competizione verrà tratta un'eccezionale 750 sportiva, la Super Spor
Nel 1983 la Ducati entra a far parte del Gruppo Cagiva. L'azienda passa, quindi, nelle mani di due grandi appassionati di moto e di corse che porteranno la marca alla Superbike. La Ducati amplia i propri segmenti nel mercato motociclistico, introducendo nuovi modelli e allargando l'offerta nelle cilindrate più grandi.
Dal 1990, l'impegno di Ducati nel Campionato SBK divenne tale che fu possibile coronare, dopo solo due anni, il sogno del primo titolo con la Ducati 851, prima moto Bicilindrica equipaggiata dal motore 4 valvole Desmoquattro. Da lì in poi, iniziò la vorticosa scalata della Ducati al campionato. In questi anni, infatti, con le 851, 888, 916 e 996, Ducati immagazzina un numero impressionante di titoli.
Relativamente alla produzione di moto stradali, Ducati scrive una delle pagine più belle ed intense della propria storia. Sulla base delle esperienze maturate nelle competizioni, la 851 e 888 diventano le prime Superbike stradali a disposizione del grande pubblico di appassionati. Nel 1993 nasce il Monster, tutt'oggi considerato il più grande successo commerciale della Casa di Borgo Panigale.

Nel 1999 la Ducati inizia a trasformarsi da un'azienda puramente metalmeccanica in un'azienda di intrattenimento offrendo un'esperienza motociclistica completa, incentrata sull'eccellenza tecnologica delle sue moto, ma che si estende anche alle corse, alla tradizione, agli accessori e all'abbigliamento.
Nel 2001 l'azienda celebra i 100.000 Monster prodotti dal 1993 e presenta la Multistrada con una fantastica doppia vittoria ad Assen di Troy Bayliss che vince il Mondiale Superbike.

Nel 2005 Ducati annuncia il progetto Hypermotard.
Il 2007 sarà soprattutto ricordato come l'anno in cui Ducati ha conquistato il primo titolo Piloti nel campionato MotoGP, grazie a Casey Stoner, il 23 settembre sul circuito di Motegi in Giappone. Subito dopo Ducati si aggiudica anche i titoli Team e Costruttori, coronando un'annata indimenticabile.
 Quale sarà il futuro della ducati?
Alla prossima!

Giuanluca

mercoledì 11 marzo 2015

Spesso il male di vivere...

Ciao Ragazzi! 
Oggi voglio parlarvi di un poeta, che in una sua poesia ha saputo esprimere i dolore che spesso caratterizza il genere umano: Eugenio Montale

La poesia "Spesso il male di vivere ho incontrato" è una delle più famose espressioni della tragica visione dell'essere umano di Montale: parla appunto del malessere strettamente legato al vivere.
La poesia fa parte della raccolta “Ossi di seppia”, ed è divisa in due parti.
La prima parte è incentrata sul malessere presente nelle situazioni quotidiane. Montale porta alcuni esempi: "il rivo", "la foglia", "il cavallo", presi in un momento di precarietà e dolore, come sottolineano gli aggettivi "strozzato", "riarsa", "stramazzato": il ruscello che non può più scorrere, la foglia che si accartoccia, il cavallo che è stroncato dalla fatica. Gli aspetti della realtà quotidiana rivelano un comune male di vivere: presente negli uomini, negli animali, nella natura e negli oggetti inanimati.
Nella seconda parte, Montale afferma che l'unico "bene" per l'uomo consiste nell'atteggiamento di "indifferenza" per il male e il dolore.
Ai tre esempi riportati nella prima parte del "male" si contrappongono, tre esempi di questa specie di "bene": "la statua", "la nuvola" e il "falco": la statua si caratterizza per la sua fredda, la nuvola e il falco perché si levano alti al di sopra della bruttezza del mondo.

SPESSO IL MALE DI VIVERE HO INCONTRATO
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato


Matteo

La capoeira

Bella raga!

Oggi voglio parlarvi della capoeira.
Pur essendo uno sport che non conosco, vorrei capire di più insieme a voi la storia di questa disciplina!

La capoeira è un'arte marziale brasiliana di antiche origini africane.
Nei primi anni del 1600 si iniziò a praticare quest’antichissima forma di lotta che prevede l’uso di calci, pugni e testate.
A partire dal 1800 la lotta Capoeira fu vietata ai popoli africani insieme ad altre forme culturali e di aggregazione in quanto con la fine della schiavitù, fu associata alle forme più comuni di delinquenza di strada.
Nel 1974, la Capoeira fu riconosciuta ufficialmente come sport nazionale brasiliano e ben presto iniziò a diffondersi anche in altri paesi. In Italia, la comparsa di questo sport risale a qualche anno prima, cioè al 1957, quando Mestre (maestro) Canea aprì la prima scuola Capoeira a Roma.
Da allora il suo sviluppo è stato inarrestabile e nel tempo, la pratica si è evoluta e sviluppata in diversi stili.
La particolarità della Capoeira è che nella maggior parte dei casi non c’è contatto fisico tra i due lottatori-danzatori. I movimenti sono sincronizzati ed acrobatici e richiedono per questo grande agilità, forza fisica e coordinazione.
La Capoeira Regional si è sviluppata a partire dal 1930. Gli allievi ammessi presso la struttura dovevano soddisfare dei requisiti ben precisi: avevano libero accesso i lavoratori neri e di bassa estrazione sociale e gli studenti prevalentemente bianchi.
La Capoeira Angola non prevedeva nessun tipo di graduazione per riconoscere i diversi livelli di abilità degli allievi. L’unica distinzione veniva fatta per il Mestre. Nell’accademia Regional, al contrario, ogni allievo aveva un fazzoletto di colore diverso che identificava l’abilità e l’esperienza nella lotta. Oggi, in diversi centri dove si insegna lo stile Regional si utilizza il cordel o cordao, una corda di colore diverso a seconda del grado di abilità dell’allievo, l’equivalente della cintura colorata usata nel karate o in altre arti marziali. I colori però differiscono da scuola a scuola e per questo è pressoché impossibile giudicare un praticante solo in base al colore della corda utilizzata. L’assegnazione del cordao avviene durante una cerimonia di iniziazione chiamata batizado (battesimo). La lotta o confronto (jogo) si svolge solitamente in un cerchio di persone (roda) che si stringono attorno ai due lottatori. Il ritmo è scandito a suon di samba attraverso l’uso di percussioni e berimbau.
Oggi, la Capoeira rappresenta un eccezionale mezzo di difesa e di attacco che permette di mantenersi in ottima forma fisica grazie al gran lavoro muscolare e articolare compiuto durante i movimenti. Tutte le sequenze risultano altamente spettacolari ed efficaci sotto il profilo della flessibilità e della coordinazione muscolo-scheletrica. La cosa che colpisce maggiormente quando si assiste ad una esibizione di lotta Capoeira è la rapidità e la potenza con la quale i lottatori riescono a sferrare colpi attraverso le gambe: i calci sono talmente rapidi che le gambe sembrano quasi separarsi dal corpo. Oltre alle gambe, viene comunque utilizzato tutto il corpo attraverso pugni ed addirittura testate.
È per questo che la Capoeira è un ottimo mezzo per allenare praticamente tutto il corpo in tutte le sue componenti: forza, elasticità, equilibrio, coordinazione e potenza.
Durante le sequenze di lotta è fondamentale mantenere un continuo controllo del baricentro per tenere un buon equilibrio generale del corpo. Questo si ottiene essenzialmente tenendo continuamente in tensione i muscoli di glutei, addome, fianchi e bassa schiena.

Vediamo insieme come si svolge un incontro di Capoeira

Il gruppo di persone si riunisce in cerchio a formare la roda. Il gruppo musicale inizia ad esibirsi dopo che il berimbau solista fornisce la battuta iniziale. A questo punto il cantante solista inizia a cantare seguito, subito dopo, dagli altri membri del gruppo che gli rispondono in coro. Una volta avviato il ritmo musicale, i capoeiristi fanno il loro ingresso presentandosi davanti al gruppo musicale in accosciata. Dopo alcuni minuti di rispettosa quiete, il berimbau solista segna l’inizio del jogo. A questo punto, i lottatori si baciano in segno di rispetto ed iniziano la lotta, prima in maniera dolce e successivamente in maniera più vigorosa, il tutto sotto lo stretto controllo ritmico del berimbau. Durante il jogo, un eventuale arresto del ritmo si traduce in un cambio di giocatori.

Allora voi che ne pensate? Personalmente la ritengo una disciplina molto interessante!

Alla prossima

Marco

venerdì 6 marzo 2015

visita alla biblioteca del Carrobiolo

Buongiorno a tutti!
Oggi vi proponiamo questa interessantissima iniziativa.
La biblioteca del Carrobiolo, che custodisce un antichissimo partiminio librario (e poco conosciuto alla stragrande maggioranza dei monzesi) propone una VISITA GUIDATA sabato 14 MARZO alle ore 11.00.
È una proposta davvero imperdibile!