mercoledì 18 marzo 2015

La storia della ducati

Ciao Raga!

In vista della gita alla fabbrica della Ducati ho pensato di presentarvi la storia di questa azienda.

Nel 1926, a Bologna, la famiglia Ducati ed altri investitori bolognesi fondano la Società Radio Brevetti Ducati, con l'intento di produrre industrialmente componenti per la nascente industria delle trasmissioni radio, basati su brevetti di Adriano Ducati.
Il primo prodotto, il condensatore Manens per apparecchi radio ottiene un grande successo in tutto il mondo, permettendo all'azienda di espandersi velocemente.
Il primo giugno 1935 viene posata la prima pietra dello stabilimento di Borgo Panigale della Ducati. 
Azienda Ducati
Ben presto la Ducati inizia a svilupparsi all'estero e apre sedi e filiali a Londra, Parigi, New York, Sidney e Caracas.
La Seconda Guerra Mondiale risulta fatale per gli stabilimenti di Borgo Panigale che vengono rasi al suolo nel 1944. Fortunatamente, per tutta la durata della guerra, i fratelli Ducati studiano e progettano nuovi prodotti da proporre sui mercati internazionali alla conclusione del conflitto.
Nel settembre 1946, alla Fiera di Milano, compare il Cucciolo: il piccolo motore ausiliario per biciclette destinato a diventare il più famoso nel mondo. Inizialmente era un apparecchio da applicare alla bicicletta, ma ben presto viene costruito su un telaio brevettato. In breve tempo il Cucciolo diventa una vera e propria motocicletta. Grazie al successo del Cucciolo e dei suoi derivati, Ducati diventa un marchio affermato anche nel settore meccanico e nel 1952 nasce il Cruiser, lo scooter di 175cc con avviamento elettrico e trasmissione automatica. 

L'anno successivo Ducati presenta una motocicletta 98cc spartana e alla portata di tutti che verrà presto maggiorata a 125cc.
Nel 1954 arriva in Ducati l'ingegner Fabio Taglioni, "doctor T" che ha già realizzato motori dalle caratteristiche tecniche originali e dalle prestazioni sbalorditive. Alla fine del 1956 nella gamma Ducati figura una 175cc a 4 tempi per modelli Turismo, Special e Sport capaci di notevoli prestazioni (110-120-135 km/h).
Il Dottor T
Il 1958 è l'anno del trionfo del sistema Desmodromico che l'ingegner Taglioni ha ideato. Da questo progetto prende vita, nel 1960, il famoso Bicilindrico di 250cc, richiesto alla Ducati dal pilota inglese Mike Hailwood, con il preciso intento di ottenere una macchina dalle prestazioni "superiori" capace di vincere sempre.
Sistema Desmodromico

La crisi del mercato motociclistico italiano segnò per quasi tutti gli anni ‘60 una notevole flessione nelle vendite, che interessò anche la Ducati. L'avvento delle autovetture "utilitarie", prima fra tutte la Fiat 500, fu la causa principale di questo crollo, senza dimenticare il ritiro dalle competizioni di alcuni degli storici marchi motociclistici italiani, tra i quali: Gilera, Moto Guzzi e Mondial, avvenuto nel 1957.
La Ducati entra in una sorta di "letargo" dal quale si risveglierà solo nella seconda metà degli anni ‘60.
In questo periodo vengono privilegiati progetti per i mercati esteri, che solo più tardi verranno convertiti per il mercato italiano e mondiale.
Scambler
Nel 1964 si aggiunge alla serie monocilindrici commerciali anche un modello di 250cc nelle versioni: Diana, Monza Aurea e più tardi GP, capace di velocità vicine ai 150km/h, prestazioni davvero eccezionali per il tempo. Da questo modello discendono direttamente tutti i monocilindrici Ducati fino ai conosciutissimi "Scrambler" di 250, 350 e 450cc.
A partire dal 1967 Ducati decide di rivoluzionare i suoi propulsori introducendo il sistema Desmodromico, fino ad allora utilizzato solo sulle moto da corsa. Vengono così introdotte due nuove cilindrate, 350cc e 450cc.
Nelle competizioni, Ducati, pur non potendo partecipare ufficialmente con una sua squadra, elabora la Mach 250, in grado di superare il tetto dei 150km/h, e conquista così il cuore degli sportivi.
Nel 1969 le Case italiane cominciano ad aggiornare modelli e strutture aziendali. Proprio in quell'anno, Ducati allarga lo stabilimento di Borgo Panigale, sviluppando nuove aree produttive dove verranno realizzate, a partire dal 1971, le prime moto Bicilindriche da corsa e stradali, la 500 GP e la 750 GT
La fine degli anni Sessanta coincide con il boom delle maximoto ed è ancora una volta l'ingegner Taglioni a fornire alla Ducati l'arma vincente. Il 23 aprile 1972 la Ducati torna alle corse partecipando alla "200 Miglia di Imola" con un'inedita 750 Bicilindrica Desmodromica. Dalla 750 da competizione verrà tratta un'eccezionale 750 sportiva, la Super Spor
Nel 1983 la Ducati entra a far parte del Gruppo Cagiva. L'azienda passa, quindi, nelle mani di due grandi appassionati di moto e di corse che porteranno la marca alla Superbike. La Ducati amplia i propri segmenti nel mercato motociclistico, introducendo nuovi modelli e allargando l'offerta nelle cilindrate più grandi.
Dal 1990, l'impegno di Ducati nel Campionato SBK divenne tale che fu possibile coronare, dopo solo due anni, il sogno del primo titolo con la Ducati 851, prima moto Bicilindrica equipaggiata dal motore 4 valvole Desmoquattro. Da lì in poi, iniziò la vorticosa scalata della Ducati al campionato. In questi anni, infatti, con le 851, 888, 916 e 996, Ducati immagazzina un numero impressionante di titoli.
Relativamente alla produzione di moto stradali, Ducati scrive una delle pagine più belle ed intense della propria storia. Sulla base delle esperienze maturate nelle competizioni, la 851 e 888 diventano le prime Superbike stradali a disposizione del grande pubblico di appassionati. Nel 1993 nasce il Monster, tutt'oggi considerato il più grande successo commerciale della Casa di Borgo Panigale.

Nel 1999 la Ducati inizia a trasformarsi da un'azienda puramente metalmeccanica in un'azienda di intrattenimento offrendo un'esperienza motociclistica completa, incentrata sull'eccellenza tecnologica delle sue moto, ma che si estende anche alle corse, alla tradizione, agli accessori e all'abbigliamento.
Nel 2001 l'azienda celebra i 100.000 Monster prodotti dal 1993 e presenta la Multistrada con una fantastica doppia vittoria ad Assen di Troy Bayliss che vince il Mondiale Superbike.

Nel 2005 Ducati annuncia il progetto Hypermotard.
Il 2007 sarà soprattutto ricordato come l'anno in cui Ducati ha conquistato il primo titolo Piloti nel campionato MotoGP, grazie a Casey Stoner, il 23 settembre sul circuito di Motegi in Giappone. Subito dopo Ducati si aggiudica anche i titoli Team e Costruttori, coronando un'annata indimenticabile.
 Quale sarà il futuro della ducati?
Alla prossima!

Giuanluca

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