mercoledì 20 maggio 2015

La gita... 3a puntata: La Ducati

Ciao ragazzi!
Il giorno mercoledì 8 aprile la classe 3 della scuola popolare si è recata in gita in Toscana
la nostra prima tappa è stata  Borgo Panigale alla fabbrica della Ducati a Bologna.
Appena arrivati abbiamo incontrato la guida che si chiamava Giulia la quale ci ha distribuito degli auricolari per farsi sentire meglio.

Per prima cosa ci ha portato a visitare il museo, disposto in sequenza cronologica a partire dal 1926,  dove abbiamo scoperto che la Ducati non ha subito fatto motori ma ha iniziato fabbricando macchine da scrivere, radio portatili, rasoi. La guida di ha raccontato che negli anni della seconda guerra mondiale Borgo Pannigale era stato bombardato per cui la produzione si era interrotta. Dopo la guerra hanno riaperto la fabbrica che ha iniziato a produrre motori. Uno dei primi esemplari era il cucciolo che era un motore Ducati montato su una bicicletta.
La seconda moto era la prima moto da corsa ed era a forma di siluro e il pilota per scendere doveva entrare nei box e farsi aiutare dai meccanici che lo dovevano prendere in braccio perché non poteva mette i piedi per terra.
Nel museo ci sono esposte moltissime moto che nel corso degli anni hanno partecipato alle piú importanti competizioni vincendo tanto con campioni come Troy Bayliss.
Nel 2003 comincia a correre nella moto GP il campionato piú importante del mondo.Casey Stoner che riuscì a vincere il titolo mondiale. Nel 2007 non andò bene la carriera di Valentino Rossi nella ducati e infatti la sua moto non è stata esposta nel museo.
Dopo aver visitato tutto il museo ci hanno portato nella fabbrica e la prima cosa che abbiamo visto era una vetrina dove sono esposti alcuni alberi a camme che sono la caratteristiche del sistema desmodromico della Ducati. Una cosa molto importante è che la Ducati assembla tutte le moto artigianalmente, nel senso che non esiste una catena di assemblaggio ma ogni operaio segue l'assemblaggio del motore e del telaio per intero. Questo perché alla ducati non importa la velocità di produzione ma la qualità. I pezzi piú fragili vengono montati solo alla consegna della moto per evitare danni durante il trasporto.

Ci hanno poi spiegato nel dettaglio come funziona il sistema desmodromico

"Desmodromico" deriva dalle parole greche "desmos" = controllata e "dromos" = corsa.
Già dal nome quindi si capisce che si tratta di un sistema di distribuzione nel quale il movimento della valvola è controllato sia durante la fase di apertura che in quella di chiusura. Proprio in quest'ultima fase si racchiude tutta la differenza con il “classico” sistema di distribuzione, nel quale infatti le valvole sono richiamate da delle molle, che hanno dei tempi di reazione  che, anche se rapidissimi, non possono essere ignorati. Il sistema desmodromico dispone di due camme per ogni valvola: una che si occupa dell'apertura, come in un qualsiasi motore, e un'altra che si occupa della chiusura (al posto delle molle che in questo caso sono assenti) e possono essere sia SOHC che DOHC,  ovvero sia monoalbero che bialbero. Il sistema Desmo è spesso usato nei motori che devono avere prestazioni alte, anzi altissime, proprio perché quando il numero di giri del motore diventa molto elevato si creano circostanze critiche, infatti il tempo di reazione delle molle per la chiusura delle valvole limita la possibilità di cercare di raggiungere regimi sempre più elevati;  il rischio consiste nel fatto che il singolo pistone potrebbe già trovarsi in posizione di punto morto superiore e la molla non abbia ancora fatto in tempo a richiamare la valvola in posizione di chiusura, causando l'immediata e gravissima rottura del motore determinata dallo scontro tra il pistone e una valvola non ancora chiusa. Tutto questo in un motore Desmo semplicemente non può accadere, ed è proprio per questo che il Desmo è stato lungamente studiato e approfondito dall'ingegnere della Ducati Fabio Taglioni, fino a farlo divenire il principale simbolo tecnico della casa di Borgo Panigale. 
Questo  non è l'unico vantaggio di un motore Desmo, infatti nel sistema classico la molla che tiene chiusa la valvola determina una resistenza nel momento in cui la camma va a provocare l'apertura della valvola stessa, assorbendo inevitabilmente energia al motore, che di conseguenza  diminuisce di prestazioni e aumenta i consumi. Il sistema Desmo inoltre  genera un valore inferiore d'attrito, che nel campo della meccanica è una caratteristica mai trascurabile. Chiaramente il sistema desmodromico essendo sofisticato e complesso presenta come svantaggio quello di avere alti costi di progettazione e realizzazione: rispetto al normale sistema di richiamo mediante molle.  Rispetto al normale sistema di richiamo mediante molle, si ha un'imperfetta chiusura della valvola, data sia dalle dilatazioni termiche che dai giochi di produzione. Per risolvere o limitare il problema si utilizza una molla, che solleva il bilanciere inferiore e migliora la chiusura della valvola tuttavia riducendo, seppur lievemente, i vantaggi del sistema desmodromico. Attualmente Ducati usa la distribuzione desmodromica in tutta la sua produzione motoristica, oltre che nei motori da competizione (Superbike, MotoGP), con eccellenti risultati anche in MotoGp, dove la Desmosedici (4 cilindri a V di 90º, 16 valvole con comando desmodromico) ha dimostrato di essere una delle moto più potenti del lotto dei concorrenti, portando Casey Stoner alla vittoria nel campionato mondiale

Gianluca

NIcholas ci spiega il funzionamento del circuito elettrico

Il circuito elettrico

mercoledì 6 maggio 2015

Le ricette di Sofia... Torta al riso soffiato e mars

Ciao ragazzi!
Oggi vogliamo condividere con voi una squisita ricetta: 
la torta al riso soffiato e mars!

Come fare?

Ingredienti:
 175 gr di riso o farro soffiato
6 barrette Mars
125 gr di burro

Procedimento
1- In una pentola alta scigliere il burro ammorbitito con i Mars  spezzettati
2- Lasciar sciogliere il tutto a fuoco lento, mescolando continuamente, stanto attenti a NON portare il composto a ebollizione (se vedete qualche bollicina, togliete la pentola dal fuoco)

3-Una volta sciolto il composto incorporarvi il riso o farro soffiato e mescolare

4- quando il composto risulta appiccicoso significa che è pronto


5- Versare il tutto in una teglia ricoperta di carta da forno e lasciare raffreddare e indurire in frigorifero.

BUON APPETITO!

Sofia