giovedì 21 gennaio 2016

Capitolo 1
Noi del Carrobiolo

Qui al Carrobiolo siamo tutti un pochino strani... 
non pensate male, di mente siamo normali, ma abbiamo dei poteri speciali. 
Partiamo dalle nostre educatrici e dai nostri educatori:

Abbiamo Sara, la più giovane degli educatori e anche la più vivace, dovreste vedere quando ha in testa il suo cappello con le orecchie da orso...fa morire dal ridere! Ma quando si arrabbia sono guai seri! Sfodera il suo potere a dir poco micidiale: comincia a fissarci negli occhi e appena piega leggermente l'occhio senti il solletico da tutte le parti. Sembrerà banale come potere ma se si parla di "punire" una persona questa punizione è terribile. Inoltre se è felice lei contagia tutti quelli che le stanno intorno, ti strappa sempre un sorriso sul viso.
Dopo Sara abbiamo un'educatrice seria e super divertente allo stesso tempo, ma stai attento, con lei non si scherza, lei ha la straordinaria capacità di leggere nei pensieri delle persone e come tutti gli educatori del Carrobiolo anche lei fa sorridere tutti. Il suo nome è Cecilia.
Lo sentite questo grido? E' l'educatrice Valentina che sta usando il suo potere! Noi la chiamiamo urlorabbioso perchè quando si arrabbia comincia a gridare a tal punto che deve intervenire Barriera...dopo parleremo anche di lui. 
Ora inizia il duetto degli educatori maschi:
Il primo e anche il più anziano si chiama Dino e già dal nome potete intuire il suo potere. Ha la capacità di trasformarsi nei vari dinosauri, dal più piccolo al più grande. Questo è il potere più divertente perchè ci sa intrattenere.
L'ultimo educatore, non per importanza, è Federico. Lui ha un carattere unico: è simpatico, è un ottimo consigliere e il suo potere è la super forza.
Ed ora è il momento del capo della banda. Lei si chiama Simona e con il suo potere riesce a risolvere i problemi più difficili: ha il potere del super intelletto, si può dire che sia una calcolatrice umana. Anche se a volte non la si vede sappiamo che la sua presenza è fondamentale!

E dopo aver presentato anche il boss possiamo salutarci. Ma non vi preoccupate, ci rivedremo presto.


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