martedì 24 febbraio 2015

Oggi "posto" io... Perchè un blog?

Ciao a tutti!
Più volte nel corso di questi mesi mi sono sentita porre la domanda
"Perchè un blog?"
In altre circostanze, quando dicevo di tenere un laboratorio di blog a scuola, vedevo le facce dei miei interlocutori farsi accigliate e rispondermi
"A scuola??? Ma scrivere su un blog non è scuola!"

Bene dunque, oggi posto io.

Iniziamo dal principio così che anche voi possiate conoscere come questa storia ha avuto origine.

Monza: AGOSTO. Piena emergenza

#dobbiamoassolutamentescrivereunprogettofighissimo-bellissimo-innovativissimo 

un pensiero iniziò a balenarmi nella testa (forse era colpa del caldo): 

"E chi lo dice che la scuola debba per forza essere fatta così?" 
"E chi lo dice che i libri sanno?" 
"E chi lo dice che l'unica direzione del sapere è quella che va dai testi alla testa e non viceversa?" 
"E chi lo dice che non è vero che in ogni essere umano ci sia quella scintilla di curiosità che spinge alla conoscenza?"

... "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza

esortava Ulisse...
...SEGUIRE... quindi la conoscenza non deve essere necessariamente una bella pappa pronta, confezionata (o direi preconfezionata) e servita nel piatto come in una di quelle mega mense dove ad ognuno spetta la medesima razione ignorando i gusti di ciascuno... 
... SEMENZA... la vostra semenza... la nostra semenza... allora sta dicendo che questa semenza che ci spinge verso il sapere è in tutti noi... anche nei ragazzi del C.A.G e della SCUOLA POPOLARE

...ecco... forse mi sta venendo un'idea!

Ulisse dice di "seguire la conoscenza", quindi mi devo muovere! Alzai le chiappe, mi spostai sul balcone, e come Ulisse che navigò per mari per la sua sete di "virtute e canoscenza" iniziai anche io a navigare il mare... del web!



Ma andiamo con ordine...

Avevo un’idea limitata di cosa fosse e di cosa si potesse fare con un blog… pensavo fosse solamente un luogo virtuale dove poter pubblicare le proprie opinioni; una vetrina dove mostrarsi in una attività autoreferenziale. 

Iniziai dunque a ricercarne una definizione ma ebbi subito grosse difficoltà a rintracciare una definizione completa per ciò che  molti definiscono essere un“fenomeno” che ha rivoluzionato la modalità di pubblicare le informazioni in rete

Facendo come il 99,9% degli studenti italiani che si appresta a scrivere una ricerca, guardai su Wikipedia:

”… un particolare tipo di sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni riflessioni, considerazioni, ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video.”

Mmmm... andiamo avanti a cercare


"L’incontro tra blog ed educazione, avviene attorno al 2000... (ci siamo!), quando, un gruppo di sperimentatori avverte in questo strumento le potenzialità per promuovere un nuovo modo di conoscere, insegnare, apprendere. I blog diventano così oggetto di ricerca e sperimentazione nel campo della formazione, dell’educazione e ben presto anche nella didattica"

Ecco che ho avevo trovato quello che cercavo!

Dunque per rispondere alle domande dei miei scettici interlocutori, ecco perchè un blog:


Il blog rappresenta una modalità di comunicazione pluralista che consente la formazione di abilità quali l’espressione, la comunicazione, la condivisione, la rappresentazione delle conoscenze in relazione alle diverse aree del sapere.

Il blog favorisce lo sviluppo di una coscienza critica nei confronti di internet, stimola la capacità di selezione e vaglio delle informazioni on line, favorisce la rielaborazione critica dei concetti, aumenta la visibilità dei lavori svolti, incrementa la motivazione all'apprendimento e favorisce il lavoro collaborativo e la costruzione di progetti cooperativi, ma soprattutto favorisce un atteggiamento costruttivo e positivo nei confronti delle esperienze scolastiche...

... e vi assicuro che non c'è nulla di più meraviglioso che vedere un ragazzo di 16 anni, che non ha ancora ottenuto la licenza media, che ha perso fiducia in se stesso e senza un briciolo di speranza in un possibile futuro scolastico, riscoprire quella scintilla e ritrovare in se stesso quella semenza che spinge ogni essere umano verso la conoscenza.

Sara





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